martedì 20 gennaio 2015

I Visitatori

Glauco Silvestri
A Lone Pine, Minnesota, c'è un barbiere - George - pieno di pregiudizi e c'è Jerry Conklin, lo studente di scienze forestali che ha deciso di andare a pescare. Il barbiere sta discutendo con Newton, un suo amico e direttore del giornale locale. Parlano dei massimi sistemi, sul fatto che il paese è ormai regolato solo da sistemi economici, e che gli interessi della popolazione indiana su una foresta antica - e attualmente non sfruttata - siano retaggio del passato, e che soprattutto, sarebbe meglio usare quella legna, invece che tenerla lì inutilizzata. La loro conversazione si interrompe quando dal cielo arriva uno strano oggetto. E' enorme, è un parallelepipedo nero che scende planando, e si piazza a cavallo del fiume, distruggendo l'auto di Jerry. Il barbiere e Newton escono dal negozio per vedere cosa succede. E' un ufo? L'uomo prende il fucile, spara un colpo, e viene polverizzato - in risposta all'aggressione - da un raggio di luce proveniente dalla 'scatola'.
Nel frattempo Jerry viene catturato da una specie di tentacolo, e ingoiato dalla scatola. E' così che si scopre che essa è viva. A lui non accade nulla. Viene studiato, assieme a oggetti inanimati e altri animali, e poi sputato fuori come se niente fosse.
A Lone Pine accorrono giornalisti da tutta America. Anche FBI ed esercito si interessano all'accaduto. I governi studiano il da farsi. C'è incapacità nel prendere le giuste decisioni. A parte l'incidente col barbiere, nessuno si è fatto male. Gli alieni si mettono a mangiare alberi, a espellere cellulosa, e a fare cuccioli. Nel frattempo l'intero territorio americano viene visitato da questi strani oggetti. La NASA ne individua uno sciame enorme in orbita. E il bello deve ancora venire...

I visitatori è un racconto del 1980 di Clifford Simak. La storia è ambientata alla fine degl'anni cinquanta, anni cinquanta americani, con un briciolo di ucraina mischiata alla pura realtà. L'autore - difatti - amplifica molte cose che già si notano oggi nella politica di tutto il mondo. La politica è ormai vassallo dei voleri di un sistema consumistico. Tutto quanto è misurato in base a capacità produttiva, interessi, regole di mercato, equilibri finanziari, eccetera eccetera. Anche la venuta dei visitatori viene valutata in questa maniera, e finché essi si limitano a danneggiare relativamente i terreni boschivi, quasi nessuno se ne interessa se non per pura curiosità. Giusto l'esercito osserva l'invasione con un grado di perplessità superiore, e magari sogna di mettere mano a qualcuno di quei cosi per studiarli, e comprendere come essi siano in grado di non sottostare alla forza gravitazionale, e i metodi che sfruttano per difendersi dalle aggressioni esterne.
Tutto cambia quando i Visitatori cominciano a colpire l'economia americana. Prima in piccolo, piantando semi di alberi ad alto fusto in terreni agricoli, poi in grande, costruendo automobili, e case... E' evidente ciò che Simak ci vuole raccontare, ed è sublime il metodo con cui egli ci mostra quale possa diventare il nostro destino se non si cambia registro. Nel libro gli Americani non riescono a comprendere quanto stia accadendo in verità. Solo alcuni illuminati comprendono che qualcosa di importante sta per rivoluzionare l'esistenza umana. E' però evidente che c'è la negazione dell'evidenza. Le ultime righe del romanzo lo dimostrano chiaramente, e del resto... Diciamocelo, forse accadrebbe anche nella vita reale. Insomma, Simak ci mostra un homo sapiens ormai giunto alla fine della sua evoluzione, incapace di adattarsi a situazioni che minano la stabilità della sua esistenza, e il cui destino è segnato, magari anche in tempi lunghi, ma comunque segnato, alla pari di quello che fu il destino dei dinosauri.
Il romanzo è scritto, proprio per questo motivo, con uno stile asciutto, quasi meccanico. I sentimenti difficilmente traspirano, e le persone si muovono come fossero ingranaggi di un sistema ben oliato, ma ormai antiquato. E se all'inizio si rimane un po' stupiti da questo stile così distante rispetto ad altre opere dello stesso autore, poi si comprende. E' sufficiente lasciarsi trascinare dalla curiosità per comprendere che è stato tutto... pensato, previsto, e messo sulla carta nel modo giusto per inviare il messaggio che l'autore desiderava comunicare.

Molto bello.


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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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