lunedì 22 dicembre 2014

Giovanni Romagnoli

Glauco Silvestri
E' un po' che volevo parlarvi di Giovanni Romagnoli. La settimana scorsa, un pochino di più per la verità, sono stato a una personale postuma dell'artista, a Palazzo D'Accursio, e attendevo solo di avere un po' di tempo libero per potervi raccontare la mia esperienza al riguardo.

L'uomo è sicuramente interessante. Nato a Faenza poco prima del novecento, ha studiato all'accademia di Belle Arti a Bologna, per poi andare a insegnare a Modena, dove ebbe qualche contrasto con il direttore dell'accademia modenese, e alcuni artisti locali. Deve essere inquadrato a quella corrente artistica che alimentò anche Protti (di cui ho parlato un annetto fa). Dopo la prima guerra mondiale, cominciò il suo successo artistico. Lodato alla Quadriennale di Roma, fu apprezzatissimo negli Stati Uniti (dove insegnò, nel 1930, al Carneige di Pittsburg), e presenziò più volte alla Biennale di Venezia. Ebbe un periodo di riflessione, durante il quale si dedicò alla scultura, pur mantenendo sempre le tematiche che da sempre lo attiravano. Nel suo momento di maggior successo ebbe la guida dell'accademia di Belle Arti bolognese, ma con l'avvento della seconda guerra mondiale, la sua figura finì per cadere nel dimenticatoio. Al termine del conflitto visse serenamente avvolto dal calore della famiglia e degli amici, continuò a dipingere, ritornando sui suoi passi e sulle tematiche che più l'avevano appassionato in gioventù. Morì nella sua Faenza, nel 1976.

La collezione proposta a Bologna è interessante perché attraversa il suo percorso artistico mostrandone pregi e difetti. 
A mio modesto parere poco interessanti sono i lavori sulle nature morte che per certi versi, in alcune occasioni, ricordano alla lontana le opere giovanili di Morandi (che tra l'altro frequentò assieme ad altri artisti bolognesi dell'epoca). 
E' la figura femminile il campo dove le capacità di Romagnoli si mostrano nel pieno delle loro potenzialità. La figura supina, su un letto, mentre riposa, o legge, o gioca, è quella prediletta. Sono molte le tele che raffigurano ragazze, e donne fatte, in quelle pose. Sempre, o quasi sempre nude, o in semplice lingerie, i corpi si presentano sinuosi e sensuali, ma allo stesso tempo intrisi di vita e vitalità. La rappresentazione è capace di catturare la vitalità femminile, e le sue sfumature, come pochi altri artisti - nel mio piccolo - mi hanno dato.
Interessanti sono le opere che mostrano ragazze e bambini al lavoro, o immersi nello studio, o mentre mangiano una anguria. Scene intime e allo stesso tempo tanto vive e vivide, con colori e intensità che paiono parlare agli occhi.
Si nota l'ispirazione proveniente da altri autori della sua epoca, come J. -H. Fragonard, ma anche a molti maestri veneti del diciottesimo secolo, così come si nota l'evoluzione, e l'involuzione dell'arte di Romagnoli. E' difatti evidente una sorta di regressione, non in qualità s'intenda, ma di soggetti e temi, nelle sue opere più recenti, che paiono richiamare i primi anni venti, gli anni del suo successo conclamato. Per quanto la collezione epistolare, e le testimonianze fotografiche di Nino Migliori (suo amico) lo dipingano come un uomo modesto e attaccato ai propri valori, tra cui la famiglia, è evidente il richiamo al suo periodo americano, e ai periodi in cui il suo lavoro era ammirato pressoché in ogni ambiente artistico.

Una mostra davvero interessante e significativa, capace di raccontare l'arte e la persona, immergendo il visitatore in periodo storico davvero vivace e florido, sia dal punto di vista culturale, che politico e artistico. Una mostra che consiglio di andare a vedere, cogliendo così l'occasione di poter ammirare il Palazzo Comunale di Bologna, che merita sempre!


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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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