giovedì 27 novembre 2014

Toro Scatenato

Glauco Silvestri
Ci credete? Non l'avevo mai visto! Eppure le tematiche e la regia avrebbero dovuto attirarmi come limatura di ferro a una calamita. L'altra sera ho riempito la lacuna, e ora eccomi qui a parlarvi di Toro Scatenato, il capolavoro di Martin Scorzese che racconta la storia del mai dimenticato Jake La Motta.

Jake La Motta, proveniente dall'ambiente italo-americano e dalla miseria, è cosciente e orgoglioso della propria forza taurina. Infatti, con il nomignolo di "Toro del Bronx", nel 1941, inizia la sua carriera trionfale nella boxe. Ribelle a qualsiasi condizionamento, rifiuta le protezioni mafiose di Tommy Comoe e famiglia, praticamente gestisce sé stesso con il solo aiuto del fratello Joey nelle vesti di manager. Quando la sua carriera sembra portarlo senza freni verso la sfida per il titolo di campione del mondo, a causa del suo carattere duro, ma insicuro, primitivo, e troppo sensibile al fascino femminile, Jake abbandona la moglie ebrea per sposare Vickie, una ragazza che a causa della sua bellezza, lo renderà sempre più geloso e tirannico. Le sue vittorie lo portano di diritto ad essere il candidato per la corona mondiale dei pesi medi, a sbarrargli la strada è la paura degli altri pugili, nessuno vuole combattere con lui, e non avendo alle spalle una organizzazione potente che possa spianargli la strada, ecco che le porte del successo gli vengono sbarrate davanti ai suoi occhi. E' Joey, che a insaputa del fratello, ottiene la candidatura all'incontro mondiale, pagando lo scotto di un incontro truccato. Jake si trova costretto a seguire la strada impostata da Joey, perde volutamente un incontro che avrebbe potuto chiudere sin dal primo round, ma strappa la corona mondiale a Sugar Ray Robinson. Dopo la vittoria, però, i rapporti con il fratello - e in seguito anche con la moglie Vickie, si guastano definitivamente. Si trova solo.si ritira a Miami e, a carriera ormai finita, nel 1964, intraprende delle attività fallimentari che lo porteranno persino in prigione.

Film potente, con ritmi altalenanti a seconda del carattere volitivo di Jake La Motta. Il bianco e nero lo rende ancora più intenso. Lui, il Toro del Bronks, ha un carattere forte all'apparenza, ma è in realtà un insicuro cronico. Teme il tradimento della moglie, teme il tradimento del fratello, a tratti non si fida neppure di sé stesso. Quando perde all'incontro truccato, piange come un bambino tra le braccia del suo allenatore; quando è in prigione si interroga sul perché ogni cosa che fa finisca per ritorcerglisi contro. Eppure è proprio la sua cecità, la sua scarsa fiducia nel prossimo, la sua debolezza cronica verso le donne, che lo conducono verso l'oblio e il fallimento. Lui, un campione come nessun altro prima di lui, è incapace di gestire la sua forza, e il suo successo. Ottimo De Niro, giovane e forse ancora un po' spigoloso, nell'interpretare il pugile, per quanto in alcuni atteggiamenti ricordi il Padrino. Bravissimo Joe Pesci, nel suo ruolo difficilissimo, quello del fratello che deve sopportare gli alti e bassi umorali di Jake. Ottime anche le interpretazioni dei caratteri comprimari.

Certo... il film sente un po' dello scorrere del tempo, ha un ritmo che oggi difficilmente si accetta, visto che siamo abituati a osservare vicende più dinamiche e senza tempi morti. Qui ci sono... un ritratto il più possibile fedele alla realtà. Imperdibile, tra le altre cose, questo titolo fa parte del 3X2, perché non approfittarne?


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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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