venerdì 5 settembre 2014

Rocky Balboa

Glauco Silvestri
E chi si immaginava che sarebbe saltata fuori un'ennesima pellicola dedicata a Rocky Balboa? E' arrivata come un film - ehm, un fulmine - a ciel sereno.  

Rocky Balboa è proiettato ai giorni nostri, ci mostra un campione imbolsito e invecchiato. Adriana è morta. Lui ora gestisce un ristorante. Il figlio ha il suo lavoro e soffre un po' per il peso del nome che porta sulle spalle. E' l'anniversario della morte della moglie e Rocky è preda della nostalgia. Assieme a Paulie ripercorre le strade che hanno segnato la sua vita, dal negozio di animali, al palazzo del ghiaccio, alla palestra di Mickey... fino al bar all'angolo in cui passava il tempo la sera.
E' nostalgico il nostro pugile, e porta sulle spalle un peso che fatica a scrollarsi di dosso. Anche il rapporto col figlio è difficile, visto che quest'ultimo cerca di evitarlo per riuscire a vivere senza dare troppa evidenza al fatto che lui sia il - figlio di Rocky Balboa.
Nel frattempo, il mondo della boxe americana è cambiato. Un grande campione fa man bassa di vittorie senza troppa fatica. Tutti sanno che è il migliore, ma non c'è nessuno davvero forte per farlo sudare veramente sul ring, per cui non è amato dai tifosi... e il paragone con Rocky è inevitabile. Addirittura si fanno delle simulazioni al computer ove i due pugili si affrontano... E' guardando questo video che a Rocky torna la voglia di combattere, ed è grazie a questo video che Rocky comprende che per scaricare il peso che lo opprime deve tornare sul ring. Certo... lui sa che non può tornare ai massimi livelli, gli basterebbe qualche piccolo incontro di contorno, giusto per sgranchirsi le ossa, e sentirsi nuovamente vivo.
Incredibilmente, la commissione medica dà il via libera all'ex campione. E ancora più incredibilmente, lo viene subito a cercare il detentore del titolo in carica... per una esibizione, che di esibizione avrà solo il nome. Cuore contro muscoli e agilità... un match incredibile, per certi versi.

Che dire... era difficile non cadere nella banalità, nel già visto con un progetto cinematografico di questo tipo... però ci sono riusciti a pieno. La pellicola è carica di pathos, di nostalgia, e ancora una volta è incentrata nel ritratto di un uomo. Bello il rapporto tra Rocky, Paulie, e il figlio... sempre difficile e instabile. Il peso del campione è un'ombra gigantesca da affrontare per chi è costretto a vivere vicino a lui, e l'ombra dell'assenza di Adriana è ancora più pesante. Tutto è palpabile al punto da condurre al magone... e alla lacrima per i più sensibili. Anche l'incontro ci fa tifare fin dentro le ossa, ovviamente a favore del vecchio leone, anche se ha poche speranze di mettere al tappeto un giovane in piena forma. Eppure il film riesce a pieno. Tanto di cappello! Merita tantissimo.

Nota a margine: Anche in questo caso, i titoli di coda regalano un angolo di spasso che altrimenti difficilmente si sarebbe trovato nel film, e che regala un vero e proprio sorriso. Vedere giovani, vecchi, personaggi improbabili, che salgono la scalinata di Rocky, e fanno il balletto della vittoria del pugile, è una esperienza unica.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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