giovedì 11 settembre 2014

Escape Plan

Glauco Silvestri
Ammetto che quando uscì al cinema non attirò troppo la mia attenzione. Poi mi è stato consigliato... così ho voluto guardarmelo seduto comodamente sul mio sofà... ed eccomi qui, ora, a parlare di Escape Plan.

Ray Breslin si occupa di verificare la sicurezza delle carceri federali americane. Lui si fa incarcerare, poi tenta la fuga. Se va fatta male il carcere è sicuro, altrimenti fa rapporto e il direttore del penitenziario passa un brutto quarto d'ora. Questo insolito lavoro nasce dal suo passato, quando moglie e figlia furono uccise da un fuggitivo pieno di rancore, visto che lui - quando ancora era avvocato - era riuscito ad appioppargli una condanna d'ergastolo.
Ray viene incaricato di controllare la sicurezza della Tomba, il non-plus-ultra delle carceri americane, destinata a sostituire Guantanamo, e a tenere dentro, per sempre, le persone indesiderate. La Tomba è stata creata basandosi sui suoi test di evasione, e i federali credono di aver fatto un lavoro eccellente.
All'interno della Tomba, però, Ray si rende conto che qualcosa non va. Il direttore sa chi è lui, per di più è in combutta con persone all'esterno che credono la figura di Ray piuttosto fastidiosa. Così la sua permanenza dovrebbe diventare tutt'altro che temporanea... secondo i piani di questi loschi figuri. Ma Ray non ci sta, e comincia a studiare un piano di evasione. Non potendo contare sui suoi soliti contatti, fa amicizia con un carcerato Emil Rottmayer, che lo aiuta nel suo piano...

Trama intrigante... che però si rivela il solito movente per produrre un action film con i soliti pregi e difetti. Di sicuro le figure di Stallone e Schwarzenegger lo mettono su un gradino superiore ad altri action movie di questo genere. Anche i cattivi sembrano abbastanza convincenti, crudeli, invulnerabili eccetera, eccetera. Però quando si mette mano a fucili e pistole si dimentica ogni tipo di coerenza... come la sparatoria nella sala macchine, ove ogni struttura sembra antiproiettile (quando invece sul ponte i proiettili sono in grado di passare da parte a parte barili pieni di carburante)... va be'. Mancanza di coerenza - per un carcere che deve contenere e mai liberare - anche quando avviene un blackout elettrico... e miracolosamente tutte le chiusure si aprono ad hoc! Magari, se avessi progettato il carcere per gettare la chiave delle celle e dimenticarmene, in caso di black out potrei pensare di tenere tutto chiuso, piuttosto che aperto... va be'.
A ogni modo il film diverte, appassiona, e la prima parte promette davvero bene. Peccato che le cose cambino nel secondo tempo, e soprattutto, l'epilogo è davvero frettoloso.

Ok, mi è piaciuto, mi ha divertito, ma - a mio parere - i migliori film di evasione che abbia mai visto sono e rimangono Fuga da Alcatraz e Fuga per la Vittoria. Poi c'è Il Castello... ma qui non si parla di evasioni propriamente dette.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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