martedì 29 luglio 2014

Terminator 2 - Il Giorno del Giudizio

Glauco Silvestri
A contrario di molte altre opinioni, questo secondo capitolo della saga di Terminator non mi ha mai entusiasmato... Ovviamente qui di seguito ne parlerò, ma in generale, l'idea di questa seconda pellicola mi è parsa come un tentativo di sfruttare l'insperato successo del primo film, con la solita formula de: se ti sei emozionato nel vedere un Terminator, figurati che cosa proverai nel vedere due Terminator!

Bene, bando alle ciance, e parliamo del film. Terminator 2 ci proietta avanti di tredici anni dal 1984, John Connor è un teenager ribelle che vive con una famiglia adottiva. Sarah, sua madre, è rinchiusa in un istituto psichiatrico perché continua a parlare di robot assassini che vengono dal futuro. Lo stesso John non le crede, anche se nei pochi anni in cui i due hanno vissuto assieme la madre gli ha comunque - e subito - appioppato il fardello de "salvatore futuro dell'umanità" sulle spalle, e l'ha addestrato a diventare una sorta di combattente micidiale rubandogli totalmente la sua infanzia.
Un bel giorno ecco che in questi anni novanta tutt'altro che tranquilli arrivano due Terminator. Uno è un T-800 identico spiccicato a quello che diede la caccia a Sarah Connor, l'altro è un modello nuovo, il T-1000... molto più sofisticato e micidiale. I due si mettono alla ricerca del giovane Connor... e quando lo trovano, il ragazzino capisce che le farneticazioni della madre non erano proprio frutto di una mente malata.
Il T-800 è però mandato da Connor stesso, a protezione di sé stesso. Il T-1000, invece, costituito di metallo liquido, è determinato a sterminare la famiglia Connor... ed evitare che il grande combattente possa far cambiare le sorti della guerra uomo macchina.
Nel mezzo c'è la Cyberdine... la società che sta sviluppando il processore che verrà impiegato per realizzare Skynet. L'idea balzana di Sarah è quella di uccidere il progettista, distruggere i laboratori, far dimenticare quella tecnologia. Ci riuscirà? Di sicuro non sarà impresa facile, perché il T-1000 le sarà sempre alle calcagna!

La trama di questo secondo film è piuttosto ricca, e di carne al fuoco ce n'è da vendere. Tutto gira abbastanza bene, a parte il fatto che fatico a spiegarmi come possa funzionare il T-1000 senza componenti elettroniche vere e proprie... voglio dire, il balzo tecnologico tra il T-800 e il T-1000 è davvero eccessivo per essere spiegato attraverso il profilo temporale descritto nel film, ma soprattutto - a mio parere - il T-1000 non sfrutta a pieno le sue caratteristiche durante i combattimenti corpo a corpo con il T-800. Lo dovrebbe sovrastare in pochi istanti, invece che buscarle per quasi tutto il film. Il T-800 non dovrebbe neppure essere in grado di afferrarlo... per dirne una!
A parte questi dettagli tecnici che fanno storcere il naso a me, ma immagino anche ad altri che amano la fantascienza dove la parola scienza abbia ancora significato, questo film non è in grado di trasmettere quel pathos che invece dava grande valore al primo. E' un ottimo action, ci sono molte scene divertenti che fungono perfettamente da intermezzo, Schwarzenegger è perfetto nel suo ruolo, e la Hamilton è addirittura più bella qui che nel precedente film.
Però non mi convince... e poi, avendo visto la versione estesa, ecco che mi cade il mondo addosso. Se il film proiettato nelle sale terminava mostrando una strada che scorre verso chissà dove, con la voce in sottofondo della Hamilton che ribadisce che il destino non è scritto etc etc; la versione estesa ci proietta una quarantina d'anni avanti. Sarah è vecchia, seduta su una panchina del parco, e osserva suo figlio mentre spinge i nipoti sull'altalena. Finale che - a dir poco - preclude i due seguiti di cui parlerò nei giorni prossimi. Insomma... davvero il produttore, o lo sceneggiatore, pensava di chiudere la saga con Terminator 2?


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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