martedì 1 luglio 2014

Johnny Mnemonic

Glauco Silvestri
Tratto da un racconto di Gibson, Johnny Mnemonic è ormai un film cult per chi ama il cyberpunk. La storia ci proietta in un futuro che, come al solito, è l'esasperazione pura della società consumistica.
Internet è ormai una sorta di universo parallelo dove si vive quotidianamente. Le informazioni sono costantemente diffuse attraverso la rete, anche se la libertà che oggi noi conosciamo, in quel mondo, non esiste più... e tutto per colpa della terza guerra mondiale, scatenatasi - per l'appunto - in forma di una vera guerra cibernetica, più che fisica - e sfociata in una nuova società dominata da grandi corporation tecnologiche.
Johnny, in questo mondo distorto, è un corriere di contrabbando. Lui commercia in informazioni, e per questo motivo ha rinunciato al ricordo della sua infanzia per ottenere 80Gb di spazio nel suo cervello... 80Gb che possono essere raddoppiati grazie a un sistema di compressione. Il problema è che nel suo lavoro, finisce per dover caricare 320Gb di dati. Ciò lo proietta nell'incubo del NAS, una malattia neurale che trasforma un individuo in una sorta di vegetale, mandando in cortocircuito il sistema nervoso e sensoriale della persona stessa.
Ha poco tempo Johnny, per consegnare i dati. E quel tempo scade in anticipo quando i clienti vengono uccisi, e il codice di protezione dei dati distrutto nella colluttazione. Per recuperare quei dati, da quell'istante, c'è un solo modo: uccidere il portatore, estrarre i chip di memoria, e leggerli attraverso normali computer.
Solo che Johnny non ci sta... e fugge. Ma cosa conterranno quei 320Gb a cui tutti ambiscono?
La cura per la NAS!

Il film ci proietta in un incubo su più livelli. Il mondo dipinto da Gibson in questo racconto è tutt'altro che piacevole. La rete è diventato una sorta di fuga dalla realtà malata, ciò però ha portato gli uomini ad ammalarsi di una malattia ancora più temibile dell'AIDS. La vita è dominata dalle grosse corporation che sfruttano le debolezze umane a loro vantaggio. E la fiducia nel prossimo è ormai sopita, o addirittura scomparsa. E' evidente che esistono sacche di resistenza, ma è anche evidente che la loro lotta non può che essere partigiana, nascosta, incapace di creare veri fastidi a chi comanda.
Reeves è Reeves. Bravo nel suo ruolo. Ma sembra di vedere Neo di Matrix (che comunque gli è successivo, e per certi versi, pare persino riprendere gli stessi temi attraverso vicende differenti), è sempre uguale a sé stesso. Il personaggio dipinto attorno a un volto algido che sembra perfetto per questo tipo di storie. Va bene così, ma un po' stanca. Il personaggio è comunque ben disegnato, e le sue spalle, la ragazza, il medico, i ribelli, vanno a coprire i buchi che altrimenti quel tipo di personaggio non riuscirebbe a padroneggiare.
L'azione è ben costruita. Le ambientazioni nel cyberspazio sono quelle che ci si aspetterebbe di avere nel 2061, se fossimo ancora nel 1995. Ci hanno provato con Second Life, a costruire qualcosa del genere, ma il successo di quel tipo di interfacce è stato effimero. A ogni modo, il punto dove il film soffre di più è nella valutazione di "enorme quantità di dati". Il 1995 era un'epoca in cui ancora si usavano floppy disk, e gli hard drive giravano, quando enormi, attorno ai 100Gb. Oggi... quelle quantità di dati stanno su una chiavetta usb, e gli hard disk stanno sui 1000Gb... va be', son dettagli che fanno sorridere, ma il resto rimane inquietante, se non sconvolgente.

Ben costruito, il film, nonostante qualche dettaglio che cade troppo su cliché dei film post apocalittici di quegl'anni. Si guarda volentieri, e il thrilling, la tensione, si mantiene bene fino alla fine, anche al giorno d'oggi.

Da vedere.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

1 commenti:

  1. L'ho rivisto proprio di recente e uh, no, non riesco salvarlo: è invecchiato proprio male, a riprova che cercare di prevedere il futuro a breve termine è un'operazione persino più rischiosa che a farlo sul lungo termine. ;)

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