lunedì 19 maggio 2014

Philadelphia Experiment

Glauco Silvestri
Anno 1943. La marina militare tenta un esperimento fantascientifico nel tentativo di rendere le proprie navi invisibili ai radar. L'esperimento, se all'inizio pare funzionare, va fuori controllo e proietta la nave in una sorta di tunnel spaziotemporale. Da quel tunnel fuoriescono solo due marinai (David e Jim), solo che ricompaiono nel 1986, sul suolo di un'area militarizzata, ove a distanza di oltre quarant'anni si è tentato di nuovo la sorte... questa volta con una piccola cittadina.
Sin da subito i due marinai, spaesati, si ritrovano perseguitati dai servizi segreti... non tanto per le loro origini, piuttosto perché sono stati trovati in un'area militarizzata off-limits, e vengono creduti agenti nemici, o terroristi.
Nella fuga incontrano una ragazza (Allison) che, dopo qualche reticenza, decide di aiutarli...

Philadelphia Experiment, nonostante abbia già diversi annetti sulle spalle, è comunque molto efficace. Costumi, ambientazione, ed effetti speciali, sono ben realizzati e non soffrono troppo del gap tecnologico tra gli anni 80 (periodo in cui fu prodotto) e oggi. Carpenter svolge un ottimo lavoro nel dirigere una vicenda mixando mistero, azione, e fantascienza. E' ovvio che la trama è molto semplice, e forse molto distante dai plot complessi a cui oggi siamo abituati (ma che poi mostrano diversi buchi incolmabili perché... chissà perché oggi si fanno trame complesse senza guardare ai dettagli!). Qui tutto fila liscio e la quadratura del cerchio si ottiene senza produrre paradossi temporali incolmabili. Anzi... l'idea che tutto - in un modo o nell'altro - si richiuda come deve, è ben costruita.

Lo consiglio... ma non so se indurvi a guardare anche il sequel del 1993, o addirittura il remake del 2012 (mai visti entrambi). Per esperienza direi che è meglio rimanere sull'originale!


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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