sabato 3 maggio 2014

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Glauco Silvestri
Quando avevo visto il primo capitolo di questa nuova trilogia ero partito prevenuto, e soprattutto, la visione di quel primo film aveva confermato le mie peggiori impressioni. Tre pellicole per un libro lungo un terzo rispetto a Il Signore degli Anelli mi appariva una scelta commerciale che andava a ricalcare il successo strepitoso ottenuto per il capolavoro di Tolkien. Difatti il primo film mi aveva dato l'impressione che il regista, per stare dentro alla necessità di creare tre episodi, avesse dovuto allungare il brodo in maniera eccessiva.

Ho visto La Desolazione di Smaug solo pochi giorni fa, per la prima volta, e devo ammettere che Peter Jackson, qui, ha acquistato qualche punto. Anche qui è stato costretto ad allungare... ma, volendo seguire la struttura della trilogia dell'anello (partenza - guerre di contorno - gran finale), è riuscito a creare una pellicola che emoziona, che stupisce, e soprattutto non annoia (cosa invece accadutami nel primo film). Per far ciò ha dovuto allontanarsi dalla trama principale, ha dovuto inserire personaggi non esistenti nel libro, e inserire personaggi che invece appartengono solo a Il Signore degli Anelli. Non ha resistito ha inserire scene di combattimento surreali... è vero che è un fantasy, ma un arciere, per quanto elfico, non potrebbe mai combattere tirando frecce a nemici distanti circa un metro da lui... e qualunque appassionato di arco lo sa bene. Ma tant'è... e soprattutto, per lo meno, in alcune scene l'arco viene abbandonato per l'uso di una più razionale, e tradizionale, spada, che nel corpo a corpo è sicuramente più pratica!

L'insieme è comunque ben costruito. Eccezionali le scene all'interno delle grotte del regno dei nani, e soprattutto lo scontro con il drago Smaug. Gli effetti speciali sono di prim'ordine, e solo in pochi istanti di pellicola rivelano la loro artificiosità (le fiamme tradiscono anche qui, com'era accaduto nel Signore degli Anelli, quando Frodo si trova ad affrontare Sauron). Le ambientazioni sono eccezionali. I personaggi sono ben costruiti... Forse Legolas non dà il meglio di sé e campa del fatto che già era stato "disegnato" nella precedente (che poi sarebbe temporalmente successiva ma va be') trilogia.
Intrattiene bene, meglio guardarlo senza conoscere il libro, e soprattutto con un po' di indulgenza. E' evidente che questa produzione, per quanto fortemente voluta da Peter Jackson, ha scopi prevalentemente da botteghino. Probabilmente - continuo a pensarla così, mi spiace - sarebbe stato un prodotto più interessante e ben fatto se l'intera vicenda fosse stata raccolta in un unico film, magari lungo, ma non spezzettato e allungato.


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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

1 commenti:

  1. D'accordo con te amico mio, ma oltre la scenografia ..per favore scegliamo la musica con con Ed Sheeran in odore di santità!|:::)))

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