sabato 26 aprile 2014

Venere in Pelliccia

Glauco Silvestri
Regia di Roman Polanski. Venere in Pelliccia è più un'opera teatrale che un film vero e proprio. L'ambientazione è unica, un set di teatro. I personaggi sono due. Punto. Tutto qui. E' l'abilità dei due attori, la fantasia dello spettatore, e l'intuito, che compongono l'insieme del film. Si tratta di un'opera complessa, che può essere di difficile interpretazione, e ancora di più... di difficile gradimento.

Ma andiamo nel dettaglio. Thomas è un regista teatrale che sta cercando l'attrice giusta per il ruolo di Vanda nel suo adattamento teatrale del romanzo «Venere in pelliccia» di Leopold Von Sacher-Masoch. Arriva in teatro - fuori tempo massimo - Vanda. Si tratta di un'attricetta apparentemente del tutto inadatta al ruolo se non per il particolare caso di l'omonimia. La donna riesce a convincere il regista, un po' con la forza, un po' con l'intuito, e un po' con l'arte della seduzione, a fare l'audizione... e, improvvisamente, Thomas viene attratto dalla trasformazione a cui assiste. Dopo poche battute si accorge che nessun'altra può aderire al personaggio di Vanda come l'attrice che ha di fronte. Non riesce più a smettere, a interrompere il provino, e così l'opera viene recitata completamente, ritoccata, reinterpretata sul momento, in un sottile gioco a due... che diventa ambiguo, e qualcosa di differente.

Il film gioca sul sessismo. L'uomo - dominatore - che per conquistare la bella di turno si finge debole, e si lascia dominare. E' lui che comanda. Da sé stesso completamente e interamente alla donna solo per ottenere ciò che desidera, e dopo, farne ciò che vuole. Ma se da un lato Vanda è una donna forte e libertina, e dall'altro Thomas è l'uomo che la vuole sottomettere al suo giogo, alla fine l'intrico si complica grazie alla comparsa della dea della bellezza, Venere in persona, che con astuzia riesce a sovvertire i ruoli, e a trasformare realmente il dominatore in dominato.
E' una partita a scacchi giocata nel campo della seduzione, a base di corpetti in pelle, collari, perversioni, e passioni pure. Il tutto in una ambientazione scarna, e allo stesso tempo mutevole. Un minimalismo tutt'altro che banale, e tutt'altro che povero.
Un film complesso dove i due interpreti agiscono con estremo mestiere, abilità, convinzione. Un film che seduce... ma dal ritmo blando, incalzato solo in alcuni momenti, come... il battito di un cuore che si emoziona, si tranquillizza, e di nuovo si emoziona.

Non è sicuramente un film per tutti, ma ha del potenziale.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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