mercoledì 27 novembre 2013

Pacific Rim

Glauco Silvestri
L'altra sera non riuscivo a dormire (pensieri, parole, opere e omissioni?) così ho deciso di andare fuori dal mio "tragitto esplorativo sequenziale - vedi propositi 2013" della mia videoteca personale per vedere Pacific Rim. Non c'è niente di meglio che vedere un film di robottoni per fare un reset mentale e tornare bambino... e difatti il film ha funzionato egregiamente.

La trama è pressoché banale, del resto Guillermo Del Toro ha esplicitamente dichiarato di voler omaggiare i robottoni giapponesi con cui, pure io, sono cresciuto (come non ringraziarlo per tutto ciò?), per cui eccoci di fronte a una strana faglia nelle profondità dell'oceano che si apre improvvisamente, e da cui spuntano fuori mostri enormi che hanno l'unico scopo di annientare l'umanità. Dopo i primi disastrosi conflitti tra armi convenzionali e mostri devastatori, ecco che si decide di costruire delle nuove macchine, perfette per affrontare la minaccia, e difendere le città costiere. Gli Jaeger, robot giganti che vengono guidati da due persone contemporaneamente attraverso un complesso sistema chiamato "abbraccio mentale".
Da qui seguono combattimenti a go-go, sconfitte e vittorie, fino a un finale pressoché scontato - visto che è una produzione americana - dove una [Spoiler] bomba nucleare risolve il problema alla radice [Fine Spoiler].

Essendo passati mesi dalla prima volta che vidi questo film, ora sono più propenso ad accettarne i limiti e le... be', chiamiamole licenze poetico-scientifiche che esso propone. Qui si vuole mettere metallo contro ciccia di mostro. Ed è un bel vedere a "cervello spento" (non offendetevi, questo è un termine che ho coniato tanto tempo fa per descrivere i film di puro intrattenimento, e ciò non vuole essere offensivo, vuole solo significare che non sono storie "ragionate"), ed è stato perfetto per i miei problemi di sonno poc'anzi descritti. Ottima l'interpretazione di ogni personaggio. Fotografia e CGI sono perfetti. Tutto è credibile fin nel dettaglio più infinitesimo. Devo sottolineare che, all'epoca dell'uscita al cinema, mi chiesi il perché di un sistema tanto astruso per pilotare i robot, e soprattutto - in un'epoca in cui i droni stanno cominciando a sostituire gli aerei tradizionali in combattimento - perché essi dovessero essere a bordo del robot per combattere (difatti, nel film, oltre alla carenza di robot, c'è pure carenza di piloti validi al combattimento!). Ma questi son dubbi che devono essere cancellati immediatamente... altrimenti ci verrebbe da chiederci perché Koji Kabuto non avesse una banale cintura di sicurezza nel seggiolino di pilotaggio del suo Mazinger Z! E son domande da non porsi...

Davvero una bella visione... Ricordo che il 3D, al cinema, mi diede parecchi problemi di mal di testa. In 2D, sul tv di casa, è stato 10 volte più bello da vedere.





About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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