martedì 1 ottobre 2013

Hypercube

Glauco Silvestri
Hypercube ha una trama non molto differente da Cube, questo sequel ci mostra otto personaggi all'interno di un ipercubo, ovvero una trappola che, oltre a muoversi nelle tre dimensioni come la precedente, è capace di muoversi attraverso il tempo e universi paralleli. Opera di questo mostro fantascientifico è di un Hacker famoso per la sua spietatezza, e di una azienda privata costruttrice di armi. I personaggi intrappolati sono tutti quanti legati a questa società, e messi assieme, sanno veramente troppo. Abbiamo una scienziata in pensione, resa folle dal suo ultimo lavoro (ovvero l'ipercubo), un tecnico che ha progettato la struttura, un programmatore che ha sviluppato l'idea sotto forma di videogame, un avvocato della menzionata azienda d'armi, un detective a caccia di una impiegata della succitata azienda (probabilmente finito lì dentro perché capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato durante la sua indagine) e... una ragazzina cieca.
Trappole, insidie, leggi della fisica sovvertite, se non completamente demolite. Riusciranno queste persone a trovare la via d'uscita?

Meno inquietante, tenebroso, e psicologico, questo secondo film della serie tenta di giocare le sue carte usando gli effetti speciali, ma rivela troppo al riguardo della trappola, di chi l'ha costruita, e dei motivi per cui le vittime si trovano all'interno di quella struttura. C'è solo un elemento estraneo a questo gioco, [SPOILER] e forse è proprio questo elemento che rende il film interessante, ovvero la bionda... lei non è legata in alcun modo con quanto viene rivelato dagl'altri, e soprattutto non parla mai di sé stessa. Ecco... lei sarà la chiave di volta che, alla fine del film vi farà esclamare 'ma dai!'. [SPOILER] Però questo film non raggiunge la grandezza del precedente. Si è perso qualcosa per strada, o meglio... Cube non aveva assolutamente bisogno di un sequel.






About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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