Tutto comincia da David Dunn, un uomo come tanti, con problemi nella sua vita familiare, e sul lavoro. Un uomo non realizzato che ogni mattina si sveglia con la sensazione che qualcosa sia sbagliato nella propria vita. David Dunn sta tornando da un colloquio di lavoro a New York, e il suo treno deraglia. Dal terribile incidente ne esce incolume e ciò scatena le curiosità di un altro uomo, Elijah, nato con una terribile malattia che rende le sue ossa fragilissime. I bambini chiamavano Elijah "uomo di vetro". La possibilità per Elijah di incontrare una persona che, quasi come fosse il suo perfetto opposto, sia completamente invulnerabile è qualcosa di speciale.
David Dunn, ovviamente, non crede nelle teorie dell'uomo di vetro, seppure il figlio Joseph ne appaia altrettanto convinto. Poi, però deve ricredersi. Passo dopo passo, David scopre di non essersi mai ammalato in vita sua, comprende che il suo intuito è in realtà qualcosa di molto più sviluppato ed è in grado di comprendere se una persona ha commesso atti criminali o meno, scopre addirittura di avere una forza sovrumana.
Il finale è poi un colpo di genio. Ma ciò che più attrae è la forma dimessa dei personaggi che compare nella pellicola, uomini, persone, oppresse dal peso che portano sulle spalle in modo inconsapevole. Un peso che magari molti di noi portiamo quotidianamente, ma di cui abbiamo la consapevolezza che sia impossibile da scrollarsi di dosso per via di una "verità" che ancora dobbiamo scoprire.
E' un film perfetto in ogni suo dettaglio. Forse non amato dagli amanti dei fumetti in quanto la parte di pura action è relegata in secondo piano, così come gli effetti speciali sono fini, ma non roboanti.
Insomma, è un film che non urla, è un film introspettivo dalla trama molto origin
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