venerdì 5 luglio 2013

Radio Freccia

Glauco Silvestri
Si chiamava Radio Raptus. Era una radio libera nata dal desiderio di esprimere sé stessi attraverso la "propria" musica. E' un gruppo di amici che la fonda, e il suo raggio d'azione non raggiunge neppure Modena. Bruno è il fondatore, ed è la sua voce che annuncia, a poche ore del compimento del diciottesimo anno di vita della radio, che essa chiude per sempre. Negl'anni la radio ha cambiato nome, è diventata Radio Freccia in onore di un suo amico, chiamato Freccia per via di una voglia a forma di freccia sulla tempia. Freccia diede il proprio nome alla radio il giorno in cui fu trovato morto in un fosso, a causa di una overdose.

Credo che tutti abbiano visto Radio Freccia almeno una volta. Racconta di una generazione passata, quella prima della mia, quella del finire degl'anni sessanta. Era un periodo turbolento per crescere, in quegl'anni. Il mondo era travolto dall'avvento dell'eroina, era travolto dai movimenti liberali, era travolto dalle proteste, dalle lotte, dalle forze politiche nate dal basso. Ma era anche un periodo innocente, sincero, per certi versi più vero "dei nostri tempi". La Radio, le radio libere, erano testimonianza di questa evoluzione che stava nascendo all'epoca, ma soprattutto Radio Freccia è testimone della storia di un gruppo di amici, forse male assortiti, ma sicuramente affiatati tra loro, che un po' potrebbe dipingere ogni gruppo di amici degno di essere chiamato con tale nome.
E' comunque una commedia. Il film parla di temi importanti, ma contiene anche candide macchiette che in quegl'anni non erano poi delle macchiette, ma delle realtà. Il film parla di amicizia, di droga, della crescita esistenziale dei giovani. Ci spiega inoltre che le famiglie perfette, le persone perfette, non esistono. E che bisogna prendere il meglio da ciò che si ha a disposizione, senza stare troppo a guardare fuori in cerca di chissà che cosa.
E si ride, sì. E si annuisce pacatamente. Perché anche quando sembrano frasi fatte, sotto quel velo di banalità si possono trovare cose molto profonde, messaggi che toccano direttamente chi li ascolta. Come il "credo" di Freccia... Un discorso che probabilmente tutti quanti noi ci siamo fatti davanti allo specchio, ma che nessuno di noi ha mai fatto davanti a un microfono.
All'epoca non c'era internet, comunicare era differente. Forse la condivisione delle idee non era così sociale, ma gli argomenti, spesso, erano più profondi di quelli che oggi, minuto dopo minuto, condividiamo online.




Ecco... io credo che dobbiate guardarlo!





About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

1 commenti:

  1. Un bel film, molto nostalgico per che, come noi, ha vissuto la sua infanzia negli anni 70 e ha percepito le inquietudini di quel decennio.

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