mercoledì 31 luglio 2013

Frequency

Glauco Silvestri
Fantascienza e viaggi nel tempo. E' raro che questi due argomenti riescano a coinvolgermi quando si amalgamano tra loro. La questione del paradosso temporale, del viaggio nel passato, del modificare il futuro è... un qualcosa che generalmente mi annoia. Però non con Frequency.
In questo film la connessione temporale tra presente e passato è stata realizzata con il giusto tocco, ed è convincente, divertente, emozionante, e altri aggettivi che spero vogliate aggiungere voi lettori.

La storia nasce a causa di una tempesta solare più forte del solito. Anzi, due tempeste solari, una scatenatasi nel lontano 1959, l'altra ai giorni nostri. Nel 1959 Frank Sullivan, pompiere, muore nel tentativo di salvare una ragazzina da un magazzino in fiamme. Ai giorni nostri il figlio di Frank, John - poliziotto - scopre in un armadio il vecchio "baracchino" del padre, e decide di accenderlo. Sarà colpa della tempesta solare... ma la radio a onde corte mette in contatto padre e figlio a distanza di 30 anni. Se all'inizio Frank e John non si riconoscono, è evidente che a un certo punto i due si rendono conto dell'incredibile miracolo, e John non riesce a trattenersi dal rivelare al padre dell'incidente che lo porterà alla morte.
Neanche a dirlo, il padre si salva dall'incendio, e tutto cambia nella vita di John, che però... stupore... si ritrova a indagare su un assassino di infermiere che, nel 1959 ha ucciso sua madre, e altre 9 donne (nel precedente flusso temporale l'assassino di infermiere ne aveva uccise solo tre, e la madre di John non aveva mai corso il pericolo).
Così la storia si complica e diventa interessante. Padre e figlio si mettono a indagare sul killer per fare in modo, nonostante i 30 anni temporali che li separano, che la madre non venga uccisa.

Ci riusciranno?

Bel film da guardare sul divano, con un bel secchiello di popcorn appena fatti!





About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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