mercoledì 23 settembre 2015

L'esposizione (parte 1) - #Corso #Fotografia

Glauco Silvestri
Per ottenere una foto, il sensore della macchina fotografica deve essere esposto alla luce per il tempo necessario.
Se il tempo è troppo breve le foto verranno buie, se il tempo è troppo lungo le foto verranno troppo luminose.
Per regolare l'esposizione possiamo agire, come già abbiamo affrontato nelle precedenti lezioni, sull'apertura relativa, sul valore ISO, e sulla velocità di scatto. La macchina fotografica è dotata di un dispositivo in grado di aiutarci in questa scelta, ovvero l'esposimetro. Grazie alle indicazioni dell'esposimetro è possibile regolare i vari parametri che già conosciamo, e scattare la foto così come la desideriamo.

Ma come funziona l'esposimetro?

Questo dispositivo misura la luce che colpisce il sensore. La misurazione può avvenire in quattro differenti modalità, che possono essere scelte a seconda delle necessità, attraverso i menù della macchina fotografica.
Qui a fianco potete osservare le quattro opzioni offerte dalla macchina.


Valutativa
La modalità standard è quella valutativa. E' detta anche Matrix perché divide l'area in tante piccole zone, e rileva la luce su ognuna di esse, per poi farne una valutazione complessiva. Si tratta di un modo di misurazione generico e adatto a molte situazioni che si possono presentare nella quotidianità.


Parziale
La misurazione parziale effettua la lettura dall'area centrale del mirino (dal 6 al 10%, a seconda del modello di fotocamera). 
Questa modalità può essere utile quando lo sfondo è molto più luminoso del soggetto, come in caso di uno scatto contro-sole, o in situazioni in cui alle spalle del soggetto sia presente una sorgente luminosa.



Spot
La misurazione spot è una variante più stringente della misurazione parziale. Viene utile quando si desidera misurare un'area specifica del soggetto o della scena (dall'1,5 al 4% del mirino, a seconda del modello di fotocamera).




Media Pesata
La misurazione a media pesata al centro è una sorta di via di mezzo tra la valutativa e la parziale. In pratica la fotocamera tiene in maggiore considerazione l'area centrale del mirino, impostando la misurazione al centro, ma poi calcola un valore medio in base all'illuminazione dell'intera scena.



La scelta tra un sistema e l'altro è legata a ciò che si desidera fotografare, e soprattutto a come lo si desidera riprendere.
Quando abbiamo affrontato la modalità a priorità di tempi, se vi ricordate, per ottenere un effetto filamentoso dallo scorrere dell'acqua in una fontana, vi avevo fatto impostare la misurazione spot, così che i tempi lunghi non andassero a sovraesporre l'immagine durante la ripresa. Questa può essere una buona motivazione per scostarsi dal sistema di misurazione standard, così come può venire utile in situazioni in cui abbiamo sorgenti luminose in posizioni scomode, e non possiamo spostarci per eseguire lo scatto in tutta serenità. 
Ogni foto ha le sue esigenze.
Però va tenuta in considerazione questa opportunità anche in proiezione di fotografie che si discostino dalla realtà, e si avvicinino a una sorta di prodotto creativo. Esattamente come negli esperimenti fotografici che vi ho proposto in agosto, dove vi consigliavo di usare il tele per creare effetti prospettici, e le foto panoramiche per ritrarsi più volte nella stessa immagine.

La scelta della modalità di esposizione ci può venire incontro per una di queste applicazioni creative. In questo caso vi mostro un paio di foto scattate a un fiore nel parco del Vittoriale, sul Lago di Garda. 

L'immagine che segue è esplicitamente sovraesposta. Per ottenerla ho impostato l'esposizione parziale, e fatto la lettura puntando sullo sfondo, per poi bloccarla tenendo il tasto mezzo premuto, e ricostruire l'inquadratura senza perdere i valori di luminosità letti in precedenza. L'ho realizzata in questo modo per mettere in evidenza i filamenti rivolti al cielo, in contrasto con la normalità delle foglie. L'effetto è interessante. Sembra che il fiore sia una fonte di luce autonoma.

F/11 ISO100 1/15" 80mm
Qui di seguito, invece, lo stesso scatto, fatto con una lettura valutativa. L'inquadratura è differente, giusto per non annoiare chi guarda le mie foto, ma l'effetto è quello che ci si aspetterebbe da una foto a un fiore. Da notare come è cambiata anche la profondità di campo, ove appaiono sfuocate sia le foglie in primissimo piano, sia sullo sfondo. Questo per ricordarvi che ogni parametro legato alla messa a fuoco è vincolato alla luce, sempre.

F/8 ISO100 1/30" 80mm



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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